Chiodo fisso – Sulla parete o addosso, mai nella mente

Chiodo fisso – Sulla parete o addosso, mai nella mente

Avete un chiodo fisso? Oggi vi spiego perché è indispensabile averlo nell’armadio e sul muro, ma mai nella testa!

Ad ognuno di noi nella vita capita di “avere un chiodo fisso”, ma non tutti i chiodi sono uguali e per me ce ne sono di tre tipi. Il primo è il caso del chiodo fisso sul muro, necessario perché altrimenti il quadro appeso cade. Sembra una cosa semplice avere un chiodo fisso sulla parete, eppure non è così, perché si sa che i quadri cadono. Alessandro Baricco nel monologo teatrale Novecento  ha esposto bene la faccenda:

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Io non so se il chiodo abbia un’anima indipendente, se si accordi con il quadro, se sia solo una questione di chiodo e quadro oppure faccia la sua parte anche la cornice (ci tengo sempre a considerarla!). So solo che ciò a cui possiamo ambire è di essere così bravi nel piantare un chiodo da farlo resistere per sempre o almeno fino a quando vogliamo noi. Non fosse altro che un chiodo fisso sulla parete ti fa dormire sereno, senza la paura di sentire all’improvviso un tonfo che ti sveglia bruscamente.

Diverso, invece, è il caso del chiodo fisso in testa. “È notte alta e sono sveglio, sei sempre tu il mio chiodo fisso”, diceva il grande Eduardo De Crescenzo nella famosa canzone Ancora, un brano che ci spiega cosa significhi avere la seconda tipologia di chiodo fisso, quello nella mente. A differenza del chiodo fisso nella parete, questo chiodo fisso non ti fa dormire, perché ingombra la mente ad ogni ora, turba i sogni e impedisce di ragionare lucidamente. Che si tratti di un chiodo fisso per qualcuno o per qualcosa non importa, inteso come ossessione è sempre qualcosa da evitare. Qualsiasi tipo di fissazione fa vacillare anche una mente ben salda, logora chi ce l’ha e, proprio come nella canzone, gli fa commettere un errore: “mi fa smaniare questa voglia che prima o poi farà lo sbaglio di fare il pazzo, venir sotto casa, tirare sassi alla finestra accesa, prendere a calci la tua porta chiusa, chiusa…”. Dunque, per il bene di se stessi e degli altri, allontaniamo ogni tipo di pensiero martellante, eliminiamo ogni chiodo fisso nella mente.

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Il terzo tipo di chiodo fisso è quello che ha ogni fashion addicted nell’armadio o addosso. Si tratta dell’amato giubbino nero di pelle, capo presente in qualsiasi guardaroba, indossato soprattutto in autunno e in primavera. Non so se ogni amante della moda è in fissa per il chiodo, io sicuramente sì! Si può abbinare in vari modi, io nelle foto ho indossato il mio chiodo Mango con un vestito grigio argentato Terranova, degli stivali neri, una borsa nera Parfois e degli occhiali da sole Emporio Armani.

Sono molto affezionata al mio chiodo e probabilmente soffrirò quando si farà vecchio e dovrò sostituirlo. L’espressione “chiodo scaccia chiodo” per me è valida solo se si tratta di chiodi fissi nel muro: quando si tratta di giubbotti di pelle non sempre, perché a volte il primo amore di giubbotto non si scorda mai ed è insostituibile.  Quando si tratta di togliersi dalla testa qualcuno, poi, questo metodo non è mai stato davvero utile.

Un’altra espressione, valida per molti ma senza dubbio non per me, è “esser magra come un chiodo”, una frase che probabilmente non si pronuncerà mai parlando di me! Che importa, a ciascuno il suo corpo.

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Dopo questo piccolo excursus sui chiodi fissi, sintetizzo.

Chiodo fisso nella testa? Mai, per avere una mente leggera. Unica pesantezza concessa? Quella del giubbotto di pelle. Sforzi mentali di natura ossessiva? Mai, per avere una mente stabile. Unico sforzo concesso? Quello di attaccare bene un chiodo alla parete.

Un saluto da Rossella.

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