Ludwig Kirchner – Espressionismo da “tanto di cappello”

Ludwig Kirchner – Espressionismo da “tanto di cappello”

Oggi il mio look è ispirato a un quadro del pittore e scultore Ludwig Kirchner. Mi piace perché il soggetto indossa uno dei miei accessori preferiti, il cappello, amato da me e da ogni donna.

 

Ludwig Kirchner Gerda

 

Ernst Ludwig Kirchner (1880 – 1938) è un artista tedesco tra i fondatori di Die Brücke, un gruppo nato a Dresda nel 1905 composto da studenti di architettura che decidono di dedicarsi alla pittura e alla grafica. Il gruppo sceglie un nome di tipo programmatico: “Die Brücke” significa, infatti “il ponte”, perché l’obiettivo degli artisti è quello di porsi come ponte tra la pittura ottocentesca di forte stampo impressionista e le nuove frontiere della pittura incarnate appunto da Die Brücke, di natura espressionista. Ce lo insegnano a scuola sin dai primi anni: in modo semplificato, l’impressionismo è frutto di un processo che va dall’esterno all’interno, ovvero l’artista mette su tela la realtà esterna osservata in base alla propria impressione; l’espressionismo procede invece dall’interno all’esterno, perché il pittore esterna i sentimenti interni e soggettivi mettendoli su tela.

Quello di Ludwig Kirchner, in particolare, è un espressionismo che impressiona, che si imprime nella mente, e non a caso è considerato tra i maggiori esponenti della corrente artistica. Diversa a seconda delle fasi pittoriche e di vita, la pittura di Ludwig Kirchner stupisce per la violenza dei colori, per i tratti marcati che creano un’atmosfera densa e a volte nervosa. Nervosa com’è anche lui, che all’età di 58 anni decide di esprimersi in modo radicale, strappandosi la vita.

La mia reazione davanti alle opere di Ludwig Kirchner? Quando le ho viste per la prima volta ho pensato “wow”, più ho approfondito la conoscenza più ho pensato “chapeau”, e davanti ad alcuni dipinti ho affermato “qui c’è da fargli tanto di cappello!”…soprattutto nel caso in cui il quadro raffigura una donna che indossa un bel copricapo! Il dipinto in questione ha come soggetto Gerda, una donna ritratta in varie tele. Per ispirarmi al quadro di Ernst Ludwig Kirchner ho indossato un cappello nero vintage, una giacca rossa Pennypull e un abito H&M. Ho completato il look con una spilla a forma di rosa e una borsetta Furla.

 

look-cappello-nero

 

Cappelli, come non amarli? Il mio sicuramente non è un amore nascosto, ma ampiamente dimostrato, perché da sempre mi piace sfoggiare cappelli di ogni genere, dal basco alla bombetta, dallo stile fedora a quello da baseball.

Il bello dei cappelli è che ce n’è per tutti i gusti e, tra i tanti tipi, esiste senza dubbio il modello ad hoc per ognuna di noi, quello che adoriamo e conserviamo con cura, che indossiamo con fierezza, che siamo pronte a mostrare con il nostro migliore sorriso, magari anche pronte per essere fotografate!

E quando lo abbiamo in testa… guai – e dico guai – a chi ce lo toglie! Mi riferisco a chi ce lo toglie per scherzo o a chi vuole provarlo senza chiederci il permesso. Lo sa bene l’attore John Barrymore, che dice:

L’arma migliore per combattere una donna è il cappello: bisogna prenderlo e scappare.

A meno che non vogliate scontrarvi con noi, non toglieteci il cappello, e se ce lo prendete per ricattarci, saremo agguerrite nel riprendercelo senza cedere a compromessi, perché è un accessorio che sentiamo intimamente nostro e perché, soprattutto, è noto che una volta tolto il cappello i capelli restano tragicamente appiattiti. Ne va della nostra immagine.

Ebbene sì, se volete farci la guerra, rubateci il nostro amato cappello. Se volete essere in pace con noi, invece, dipingeteci quando lo indossiamo come fa Ernst Ludwig Kirchner. Forse abbasseremo le difese e vi ringrazieremo levandoci tanto di cappello!

 Un saluto da Rossella.

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