Dove cavolo nasce la musica – Racconto di Rossella De Lorenzi

Dove cavolo nasce la musica – Racconto di Rossella De Lorenzi

Con molto piacere condivido la pubblicazione del volume “Racconti liberi” edito da Historica Edizioni nel 2021, all’interno del quale è presente il mio racconto breve intitolato “Dove cavolo nasce la musica”. Di seguito l’incipit del mio racconto:


“Tutte le volte che sento le note di un violino vedo qui davanti a me il solito vecchio fiero violinista e più la nota diventa
acuta, più mi colpisce piacevolmente. E alla fine arriva sempre quel momento: dopo una nota accesa e vibrante, una
nota che ha in sé tutto il dolore e la bellezza del mondo, tutta la gioia e le brutture dell’universo, proprio allora il
violinista orgoglioso cambia la rotta dell’arco, lo dirige verso di me e mi trafigge dritto il cuore. Non sanguino e mi
sento addirittura meglio. Il violinista mi sorride con grazia e mi dice “Chi di violino non perisce, col violino rifiorisce”.
E puntualmente ecco che il violinista scompare e io mi ritrovo con un piccolo buco nel cuore. Ci guardo attraverso
osservandomi allo specchio e da quel buchetto vedo qualcuno.
Mah sì, sono io! Io, proprio io, da bambina, in un prato di margherite.
Sono cresciuta tra campi fioriti e coltivati, tra vegetazione spontanea e artificiale, tra bellezza solo da contemplare e
tutta da mangiare. Passeggiavo tanto vicino a quei campi, ma senza mai sfiorarli, perché sapevo che da quei piccoli
ciuffetti verdi poteva nascere qualcosa, qualcosa di molto bello o tanto buono.
A volte contavo le margherite spontanee e lo facevo schioccando le dita. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 fino a quando non
diventavano rosse e io me le soffiavo.
Altre volte guardavo i campi arati e vedevo quei solchi come righe di un pentagramma vuoto, fatto ora di spinaci, ora
di cavoli o cicorie. Poi quando faceva buio correvo a casa e mi esercitavo a suonare il mio violino, il mio piccolo amato
violino di ¼, che un giorno sarebbe diventato di ½, poi di ¾ e che mai sarebbe stato soppiantato da un adulto,
maturo 4/4.
Un giorno, oggi per me memorabile, proprio mentre mi esercitavo, nel momento esatto in cui raggiungevo l’accordo
più intonato, mi balzò alla mente una domanda:
“La musica è nata sotto un cavolo?”
“Ma nooo, che cavolo dicevo!”
E tornavo a suonare e, come tutte le volte in cui la mente divagava, la nota vagava e puntualmente a quel punto
stonavo.
Gneeeeeee. […]

Rossella De Lorenzi

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